Vita da Ray – Tornando a Casa

Esistono tanti modi di ricercare se stessi.

Alcuni lo fanno con la preghiera, altri con la meditazione. Qualcuno fotografa e cattura attimi della propria anima cercando striature di luce. C’è chi dipinge o scolpisce facendo emergere figure interiori.

Poi c’è chi cammina. Trekking, escursioni, cammini religiosi, passeggiate nei piccoli e grandi parchi, ovunque.

Qualunque sia la motivazione, tutti camminiamo per ricercare l’io interiore, ognuno verso la propria meta, ciascuno diretto nel proprio mondo onirico.

Ciascuno è in cammino verso qualcosa che lo riunisca a se stesso, lontano dal chiasso mediatico, distante dal fragore emotivo.

E’ durante il cammino che tutto si calma che ogni cosa diventa pace emotiva. Soli in un bosco sconosciuto tanto quanto il proprio animo, alla ricerca di ciò che è catturato nel proprio inconscio.

Inizi un percorso, sei solo, le foglie ti parlano, i sentieri ti guidano la pioggia ti bagna le gote arrosate dal freddo pungente, il fiato diventa una densa nuvola bianca che nebulizza il tuo sforzo.

Entri nel bosco, verifichi i tuoi check point, sei sul sentiero. Nulla ti scuote, se non le tue emozioni e la tua solitudine.

La solitudine è il prezzo della libertà ed  in essa non tutto è chiaro. Ma è proprio questo che stai cercando quando cammini: risposte.

Sei solo, non hai appoggi o persone care con cui confortarti.

Devi trovare l’equilibrio dell’autosufficienza affinché tu possa tornare a casa.

La casa non è dove conserviamo i nostri effetti personali. Casa è dove finiscono tutti i tentativi di fuga.

Continui il percorso, arrivi a check point due, sei incoraggiato dall’esito positivo e ti inoltri nel bosco. Ora tutto è remoto.

Nella solitudine ognuno trova i propri Demoni ed i Fantasmi, che a volte sembrano insormontabili. Ma tu hai imparato a dialogarci, te li fai amici. Non sono più un ostacolo, ma qualcosa con cui convivere, soprattutto ora che hai imparato a gestirli e superarli.

Arrivi a check point tre  e sei a metà del cammino. Tutto è più chiaro. Il carattere, la personalità, le debolezze e le ferite del passato. Ma non sei nel bosco per guardarti indietro, perché devi guardare avanti per raggiungere il tuo “arrivo”.

Accanto a Te hai quel bambino che eri tanti anni fa, che ti affianca nel percorso. Lo guardi, lo custodisci, lo curi. Lui ha freddo, è smarrito ed impaurito. Ma tu stai camminando ed hai scoperto che possiedi tutti gli strumenti per tornare a casa vincendo i Demoni.

Prendi quel bambino, gli metti una mano sulla spalla e lo copri con la coperta termica.

Scendi giù a check point quattro, lo superi, guadi il ruscello con l’Albero caduto. Tutto è silenzio. Non c’è nessun genitore che ti viene incontro in soccorso.

L’emotività è un veleno per la mente, ma tu sei ormai ricco di te stesso. Tracci sulla carta un azimut alla cieca. Hai la conferma di essere sul sentiero di ritorno.

Prendi la tua bussola cartografica, la allinei con quella interiore, traguardi il punto noto, verifichi sulla carta che tracciato e anima siano allineati e poi vai.

Stai rientrando, ed in lontananza vedi i colori dei tuoi compagni di viaggio che hanno già raggiunto campo base, anche loro in solitudine.

Discendi l’ultimo tratto pietroso, si scivola ed affondi nel fango ghiacciato nascosto dalle foglie dei castagni ormai nudi. L’ultimo sforzo, l’ultimo azimut, l’ultima parola di conforto a quel bambino che ormai sei riuscito a riportare a casa.

Ed hai vinto.

I Demoni ed i Fantasmi sono rimasti nel bosco, dove ti aspettano per la prossima escursione della tua anima. Ma oggi sai che puoi vincerli.

Un Grazie sincero a tutti i miei Compagni di viaggio, Istruttori compresi. Che mi hanno insegnato a riportare a casa me stesso.

Dedicato a tutti coloro che sono in fuga.

 

 

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2 risposte

  1. Dovremmo tutti trovare un modo per arrivare a quel luogo da dive non vogliamo più fuggire. La casa dove il nostro bambino interiore si sentirà al sicuro. È un percorso spesso solitario, ma spesso si trovano buoni compagni di viaggio.
    L’importante è mettersi in cammino.

    1. Meglio non fare affidamento sui compagni di viaggio, quando devi riportare a casa te stesso.
      Il tuo io è un bene prezioso e va custodito in modo indipendente.

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