Il viaggio è vita – Intervista a Luisa D’Amico

Luisa D’Amico è un’appassionata lettrice dalla tenera età di sei anni e narratrice di storie. Entusiasta viaggiatrice, predilige la scoperta di luoghi poco conosciuti dando prevalenza a borghi e paesini italiani. Organizzatrice di itinerari esclusivamente da percorrere a piedi.

Luisa Cosa rappresenta per Lei il Viaggio?

Il viaggio è vita.
Partire per conoscere, per scoprire, far parte di porzioni di cielo che non hai mai vissuto. Ho letto una frase che rappresenta benissimo il mio pensiero:
IL MONDO È UN LIBRO E CHI NON VIAGGIA LEGGE SOLO UNA PAGINA.
E dirò di più. Alcuni anni fa in una masseria vicino a Matera, parlando dei miei itinerari con il proprietario, ho raccontato che in nessun luogo mi sono mai sentita un’estranea e
probabilmente perché ho avuto la fortunata d’incontrare persone accoglienti. “No” mi dice serio “ Non è così. Ti sei trovata bene perché tu hai la dote d’adattarti”.
Mi è piaciuta tantissimo questa affermazione ed è vero: la buona riuscita di ogni viaggio sta nell’adattarsi ed entrare in empatia con chi incontri.

Quanto è importante rimanere interiormente fanciulli pur vivendo socialmente da adulti?

Quella parte della nostra personalità che rimane fanciulla è importantissima. Ci permette di stupirci, di vivere con più spontaneità nonostante la vita adulta ci impone regole più rigide.

 Il matrimonio è ancora una istituzione o un sacramento attuale?

Il matrimonio è un atto giuridico che comporta diritti e obblighi, attuale per tutelare i coniugi ma al di là di questo credo che se due persone decidano di vivere insieme, non è il documento che li tiene uniti ma la loro volontà.

Quali sono gli elementi che legano le persone tra loro?

Innanzitutto il rispetto e l’esserci realmente nel momento del bisogno, della necessità. “Io ci sono” è una bellissima frase d’amore.

Crede nei vincoli di parentela?

No. E per spiegare bene il mio pensiero, racconterò questa bella storia.
La nonna dà alla luce il mio papà nel 1942, è una ragazza madre e in quegli anni non era di certo un vanto essere tale anzi eri considerata una poco di buono. Ma con coraggio e determinazione, lei difende la sua maternità. Il papà quindi prende il cognome della nonna e rimane a vivere in montagna con i propri nonni materni mentre lei va a Milano a lavorare.
Qui dopo qualche anno incontra un uomo, s’innamorano e cominciano a fare progetti futuri.
Ma lei non è libera, ha un figlio e deve rivelarlo.
Quest’uomo l’ascolta e con tutta calma le dice: “ Filomena io ti amo e ti sposo e farò di più, riconoscerò tuo figlio come mio.”
Ed ecco che mio padre all’età di quattordici anni si ritrova con un cognome nuovo, non ha nulla a che vedere con il sangue ma bensì con l’amore.
L’amore non il sangue ecco cosa è importante.

Preferisce libri stampati, audiolibri o e-book? Perché?

I libri stampati. Mi piace la carta, accarezzare le copertine.

Attualmente sta lavorando a qualche libro?

In realtà il mio secondo romanzo è già in CTL, il mio editore . Racconto di una bellissima villa adagiata sulle rive del Lario, sfarzi e splendori e decadenza.
Intrecci di destini e rivelazioni finali inaspettate. Anche in questo mio romanzo ci si commuove, cerco di dare voce ai sentimenti.
Comunque sono in lavorazione con il terzo romanzo.

Qual è il suo stile di scrittura preferito?

Dipende. Mi piace l’informale, quello diretto semplice e scorrevole ma per dar voce ai sentimenti che voglio trasmettere al lettore arricchisco i miei scritti con descrizioni più mirate, più esaustive aggiungendo particolari.

Può una persona che non prova emozioni avere saldamente una possibilità di essere un buon scrittore?

Non credo proprio. Senza emozioni come puoi trasmettere agli altri certe sensazioni? Come puoi far vibrare il cuore al lettore? Un buon scrittore lascia il segno proprio per il suo modo d’essere, per le sue esperienze, le emozioni della sua vita.

Costruire relazioni con altri autori migliora le sue capacità di scrittura? Come?

Il confronto è crescita. S’impara sempre leggendo i testi degli altri autori.
Quando partecipo agli eventi ascolto le loro esperienze, ne faccio tesoro per capire come presentare poi i miei lavori.
Di fatti dico sempre: NON SI SMETTE MAI D’IMPARARE .
Ed è bellissimo.

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