Lunghe Storie in Brevi Racconti (Non mangiare le mele del nonno)

Prima di continuare, devi sapere, Fedele Lettore, che mio nonno era proprio un gran burlone (una vecchia volpe, per usare un’espressione ormai fuorimoda, ma di tanto in tanto tirata fuori da qualcuno a cui piace il sapore delle cose buone di una volta). Per questo motivo, quando s’accorse che il vicino di casa gli entrava di nascosto nel frutteto per papparsi tutte le mele, il padre di mia madre pensò bene d’inventarsi qualcosa che quel malandrino difficilmente avrebbe dimenticato, e che fin troppo facilmente avrebbe ricordato ogni qual volta la sua mente fosse tornata ai fatti che sto per raccontarti.

Non mangiare le mele del nonno

Dopo aver riconosciuto quella faina del vicino filarsela via con la pancia piena di mele, mio nonno corse a casa sapendo già che fare.
Tolse dal fresco il decotto di semi di lino preparato a posta per l’occasione, dopodiché tornò al meleto e riempì (Dio solo sa come) le mele rimaste con quell’intruglio che avrebbe fatto andare di corpo anche le pietre.
Il mattino dopo, nascosto nel fitto degli arbusti, il nonno non dovette attendere molto prima di veder sbucare il vicino che, convinto d’avere la meglio anche stavolta, iniziò a papparsi una mela dopo l’altra.
L’effetto fu più rapido del previsto.
La canaglia prima sgranò gli occhi, sbiancò, poi con una smorfia andò a tastarsi il retro dei calzoni già tutto inzaccherato. Un istante dopo stava già correndo per i campi saltellando come un leprotto.
Gustandosi la scena, mio nonno canticchiava: «Magna magna ‘e mele, che te fa vè.»

Che cos’è una flash-fiction? Per farla breve, Fedele Lettore, le flash-fiction (come quella che hai appena letto) sono snack narrativi: piccoli, saporiti e non molto diversi dai panini con salamino e maionese di cui amiamo ingozzarci a ogni ricevimento. In poche parole scritte bene e revisionate meglio, questi raccontini s’impegnano a narrare storie, o meglio, condividere un’immagine o uno stato d’animo dal retrogusto particolare. Perché mi piacciono tanto? Beh, considerando che è grazie a loro se ho avuto la possibilità di farmi conoscere dal pubblico, risponderò dicendo: scrivere, continuare a farlo e allo stesso tempo, si spera, intrattenere qualcuno, sono i motivi per cui mi sollazzo con quello che faccio.

 

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