Testimone silenzioso di meraviglie sconosciute
Il mio corpo è una fusione di carne e circuiti alla deriva tra le stelle, e il ricordo migliore che ho è rivolto alla mia casa (un luogo al quale mai farò ritorno).
La coscienza, trasmessa attraverso la dilatazione del tempo, è intrappolata in un esoscheletro all’interno del quale ciò che un tempo m’apparteneva sfuma oltre i confini di quel che è noto.
«Mi hanno lanciato nel vuoto perché vogliono risposte.»
Ma io sono testimone silenzioso di meraviglie sconosciute, e non mi è concesso di rivelare all’uomo che non è, anzi, che mai sarà pronto, a ciò che lo aspetta.
Che cos’è un drabble? Per farla breve, Fedele Lettore, i drabble (come quello che hai appena letto) sono snack narrativi: piccoli, saporiti e non molto diversi dai panini con salamino e maionese di cui amiamo ingozzarci a ogni ricevimento. In rigorosamente 100 parole (non 99, non 101) queste microfiction s’impegnano a raccontare storie, o meglio, condividere un’immagine o uno stato d’animo dal retrogusto particolare. Perché mi piacciono tanto? Beh, considerando che è grazie a loro se ho avuto la possibilità di farmi conoscere dal pubblico, risponderò dicendo: scrivere, continuare a farlo e allo stesso tempo, si spera, intrattenere qualcuno, sono i motivi per cui mi sollazzo con quello che faccio.