Non sapevo che…

È bello poter cambiare idea, prospettiva e mi piace il fatto che la vita ci regali la possibilità di farlo!

Quando, dopo la scuola media, scelsi di iniziare a frequentare il liceo classico, non sapevo assolutamente che sarebbe stato così impegnativo. Non sapevo che sarei persino arrivata quasi al punto di non sopportare quello che stavo studiando, in particolare il latino e il greco antico, perché c’erano sempre troppe versioni da tradurre, troppe pagine da studiare, troppi esercizi da svolgere e troppo poco tempo per fare tutto.

Capivo che stavamo affrontando argomenti molto interessanti e iniziai a trovare affascinanti soprattutto le etimologie, cioè lo studio delle origini delle parole. Ricordo ancora quanto mi colpì l’etimologa di una parola comune come “fiammifero” che deriva dal latino flamma fero, ossia portare la fiamma letteralmente. Tuttavia mi sentivo come all’interno di una “lavatrice” che girava, girava, girava…Studiavo perché era il mio dovere e non riuscivo a fermare la routine in cui mi trovavo. Il tempo passava e io raramente avevo la possibilità di fermarmi a pensare a quello che stessi facendo, il perché e a gustarmelo davvero.

Semplicemente non vedevo l’ora che tutto quel “girare” vorticosamente finisse. Ero sicura che dopo quei 5 durissimi anni non avrei mai più aperto un dizionario di latino o greco o tradotto una qualsivoglia versione. Era come se avessi fatto un’indigestione e non potessi più vedere l’alimento che me l’avesse causata!

Così non pensai minimamente di proseguire gli studi classici. Passai allo studio di lingue vive, felice di essermi finalmente liberata.

In realtà non sapevo ancora che…Dopo quasi 10 anni, la ragazza che seguivo con lezioni private di inglese avrebbe iniziato a studiare latino. Dato che avevamo un buon rapporto e la madre sapeva che avevo studiato al liceo classico, mi chiese di poter aiutare la figlia proprio con quella materia che mi ero ripromessa di non considerare più.

Tuttavia la curiosità di provare a capire se, dopo quegli anni di studio intenso, avevo dimenticato tutto oppure mi ricordavo ancora l’accusativo di rosa, ae, cosa fosse un ablativo assoluto ecc. mi portarono ad acconsentire. Con serenità dissi alla madre della ragazza che avremmo potuto fare delle lezioni di prova per capire se fossi effettivamente in grado di aiutare la figlia.

Con mia grandissima sorpresa, non solo mi ricordavo la grammatica latina (che comunque dovevo ripassare prima delle lezioni per essere preparata al meglio) ma quando iniziammo a tradurre le versioni dal latino all’italiano scoprì che mi piaceva moltissimo! Era come costruire un puzzle…avevamo i pezzi della frase che dovevamo comporre affinché ci fosse un significato. Non avrei mai pensato di trovare divertente il latino.

Capii che in quei momenti non avevo più la pressione di docenti molto esigenti, ero libera di tradurre e il mio cervello poteva quindi godersi la parte migliore: tradurre senza stress! Da lì intuii che quando la nostra mente è rilassata, serena, in un contesto piacevole, la memoria è più forte, il desiderio di apprendimento accresce e lo studio diventa un’attività gradevole. Pensai che è così che, da insegnante, volevo che i miei studenti vivessero le materie scolastiche, almeno quelle che insegnavo io.

Cercai di aiutare la ragazza non solo con le versioni di latino ma provai davvero a farle capire che poteva essere una materia simpatica. Iniziammo a tradurre versioni su versioni immaginandoci quasi come studiose che dovevano decifrare codici o come se fossimo alle prese con un puzzle da comporre. L’aspetto ludico di quello che stavamo facendo ci aiutò tantissimo a vivere la lezione non come qualcosa da “dover fare” ma come un momento di condivisione e, quasi, di svago.

Per me è stato bellissimo ritradurre dopo anni e con una nuova consapevolezza i passi di Cesare o Petronio e la soddisfazione più grande per me era vedere la mia alunna divertita, impegnata e incuriosita nello studiare una materia che inizialmente considerava inutile e noiosa.

Infine posso quindi dire che non sapevo che si potesse arrivare ad amare qualcosa che si odiava tanto in passato! È bello poter cambiare idea, prospettiva e mi piace il fatto che la vita ci regali la possibilità di farlo!

 

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7 risposte

  1. Buongiorno Mariachiara,

    leggendo il pezzo di oggi ci arriva il Tuo pensiero aperto alla possibilità di un cambiamento costruttivo.
    Grazie!!

  2. Credo di aver afferrato quello che vuoi dire. La sensazione di potere che la consapevolezza di tutto ciò trasmette è meravigliosa, eh?

  3. È bello sapere che la fatica è quella sensazione di girare a vuoto, alla fine abbiano ripagato e tu abbia raccolto i frutti di quanto seminato. Da adolescenti credo sia normale non capire a cosa serva tutto quello che studiamo e forse sarebbe bello che venisse spiegato. Ma ascoltiamo davvero quando siamo adolescenti? Bellissima la sensazione che trasmetti di riscoperta e di gioia nel trasmettere la conoscenza e l’entusiasmo che la stessa può dare.

  4. Ti dirò di più, l’ho condiviso su fb perché lo trovo molto motivante per chi a volte non trova il significato di quello che sta facendo

    1. Ti ringrazio molto Vanessa! A mia volta ho avuto insegnanti entusiasti che mi hanno saputo trasmettere la voglia della scoperta e riscoperta e sono diventati per me fonte di ispirazione!

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