Vita da Ray – D-Day

Oggi è il giorno immediatamente successivo al D-Day.

Il termine D-Day viene usato genericamente dai militari anglosassoni per indicare semplicemente il giorno in cui si deve iniziare un attacco o un’operazione di combattimento.

Ad oggi il termine viene comunemente condiviso per riferirsi allo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944, che segnò l’inizio della liberazione dell’Europa continentale dall’occupazione tedesca durante la seconda guerra mondiale.

Quella data fu l’inizio della fine della follia nazista in Europa.

5 mila navi, 13 mila aerei, 2 milioni di uomini, 3.500 caduti durante le prime ore di sbarco. Sono alcuni dei numeri dello sbarco in Normandia, nome in codice Operazione Overlord, la campagna militare che ha cambiato il corso della Seconda Guerra mondiale e il destino dell’intera Europa.

Le perdite complessive Alleate solo nel D-Day furono comprese tra le 10.000 e le 12.000 unità, mentre quelle di parte tedesca furono stimate tra i 4.000 e i 9.000 uomini.

Il 2 Settembre 1945 le ostilità furono ufficialmente dichiarate concluse.

La II Guerra Mondiale era finita. Non la vinse nessuno, perché una Guerra è una sconfitta collettiva.

I ragazzi superstiti di ogni ordine e grado e delle diverse nazionalità tornarono a casa. Ad ognuno di loro dobbiamo il nostro attuale Tutto.

Ogni ragazzo è tornato a casa con il personale carico di orrori, sofferenze, paure e traumi.

I traumi.

I traumi sono quelle immagini invisibili ai più, ma tatuate nell’anima di ogni combattente. Davanti al loro orizzonte appaiono nascosti al Mondo circostante, i compagni morti in battaglia, quelli mutilati e raccolti sul campo. Ognuno dei superstiti vede le proprie mani ancora sporche del sangue dei commilitoni dilaniati dalle esplosioni delle mine anti uomo.

Le violenze, gli stupri, le fucilazioni, il dover uccidere per sopravvivere.

In battaglia non si perdono dei compagni, si perde un pezzo di ste stessi, vedendo cadere quegli uomini che sono una parte della nostra famiglia, perché con essi viviamo una parte indelebile della esistenza.

Questo riporta a casa un veterano di Guerra. Quelle immagini traumatiche saranno le loro compagne di vita, fino alla fine, fino a quando la morte li solleverà dagli orrori vissuti.

A tutti i traumatizzati in combattimenti, di qualunque scenario di Guerra, auguro di ritrovare una strada di luce che possa illuminare le loro eterno buio.

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