Sciogliere i legacci agli oppressi…
Mentre si va verso la conclusione di questo itinerario ispirato a “I promessi sposi”, è doveroso ricordare, per un’ultima volta, che sarebbe opportuno far precedere alla lettura di ciascuna riflessione quella del capitolo corrispondente del romanzo.
Questa volta tocca a Lucia incontrare di nuovo fra Cristoforo. Questi, dopo aver aiutato Renzo a sciogliersi dalle catene dell’odio, ora è impegnato ad allargare gli orizzonti spirituali di Lucia. La giovane, quand’era stata rapita e portata alla fortezza dell’innominato, aveva fatto un “voto”, ovvero si era impegnata con un solenne giuramento a non sposarsi se fosse stata salvata da quella situazione.
A causa di questo, il tanto sospirato incontro tra Renzo e Lucia non aveva avuto un esito felice ed è qui che interviene il saggio consiglio di fra Cristoforo che, alla ragazza confusa e impaurita, rivolge queste parole:
“Io ho veduto in che maniera voi due siete stati condotti ad unirvi; e, certo, se mai m’è parso che due fossero uniti da Dio, voi altri eravate quelli: ora non vedo perché Dio v’abbia a voler separati. E lo benedico che m’abbia dato, indegno come sono, il potere di parlare in suo nome, e di rendervi la vostra parola. E se voi mi chiedete ch’io vi dichiari sciolta da codesto voto, io non esiterò a farlo; e desidero anzi che me lo chiediate”.
Il voto fatto da Lucia in condizioni di ridotta libertà fisica e mentale era diventato per lei un legaccio che avrebbe potuto renderla infelice per il resto dei suoi giorni (ci si ricordi qui dell’esperienza di Gertrude, l’infelice monaca di Monza). Fra Cristoforo ha dovuto faticare non poco per liberare la libertà di Lucia, che era titubante a voler essere sciolta dal suo voto per paura di un castigo divino.
Ciò che alla fine dispiega le ali della libertà di Lucia non sono stati i discorsi di fra Cristoforo sull’invalidità di quanto non ella non avrebbe promesso se non si fosse trovata in un così estremo regime di cattività, ma l’aiuto che il frate le ha dato a far uscire dalla bocca stessa della giovane quella richiesta di voler essere sciolta da quel legaccio di oppressione.
Ricevuta la benedizione di fra Cristoforo, anche Lucia, come in precedenza Renzo, può godere ora di quella libertà che permetterà a entrambi di tener fede alla loro prima promessa, per celebrare finalmente il loro amore, tessendo un indissolubile legame narrante.
Una risposta
Errata corrige: “Ciò che alla fine dispiega le ali della libertà di Lucia non sono stati i discorsi di fra Cristoforo sull’invalidità di quanto ella non avrebbe promesso se non si fosse trovata in un così estremo regime di cattività…”.