La NarraMondo è una raccolta di pensieri, viaggi, visite culturali e di piacere e perché no, stati d’animo. Quasi nove anni fa è iniziato il mio “nomadismo”, un po’ ero spaventata all’idea ma poi ci ho preso gusto. Ho avuto modo di collezionare ricordi , avventure , di provare cibi nuovi, conoscere culture diverse ed incontrare tante persone. Ogni cosa , ogni persona è stato un tassello importante nel puzzle della mia vita che ha ancora bisogno di tante scoperte e tanti tasselli per poter essere incorniciato.
Un sentiero di candele conduce in una ampia sala in stile shabby chic. Tutto è curato nei minimi dettagli. Dal soffitto cadono rami di edere che si aggrovigliano ai pilastri. Tutto è in armonia con i centro tavola pieni di verde e fiori di camomilla. L’atmosfera è molto piacevole. Al centro della sala una pedana per accogliere gli sposi appena dietro un arco di edere ed una scritta luminosa pendente che recita “amore mio”. I tavoli sono di due tipologie, bassi per ospitare le famiglie degli sposi mentre per gli amici ci sono tavoli alti e sgabelli. Attiguo alla sala c’è un prato ed un area pavimentata allestita con piccoli chioschetti dove vengono serviti cibi e bevande.
Nel mentre si aspetta l’arrivo della sposa, ci si scambia saluti e ci si intrattiene bevendo prosecco. Pur essendo in un paese musulmano, il matrimonio non e’ stato in stile tradizionalista. L’alcol viene servito regolarmente. La sposa e le sue damigelle indossano abiti occidentali, molto scollati e sobri.
Dal giardino preceduta dalle damigelle arriva la sposa accompagnata dal papà. In abito bianco leggermente ampio con scollo a cuore ed un velo ornato di perle. Lo sposo l’attende sotto la scritta “amore mio”. Si scambiano le promesse nunziali, un momento molto commovente. Il tutto in lingua inglese. La sposa apre le danze sulle note di una canzone araba in un ballo con il suo papa’. A seguire, musica mista, canzoni italiane ed arabe e dopo un po’ apre il buffet.
Piatti tipici egiziani dal babaganoush, insalate, pane arabo, riso, carne. Un piccolo angolo italiano dove preparano spaghetti al sugo. Mentre noi invitati consumiamo il pasto la sposa si cambia di abito. Si riaprono le danze, si respira un aria allegra, tutti partecipano alla festa.
A sorpresa arriva un suonatore di Darabouka, uno strumento simile al bongo, che coinvolge gli ospiti in danza tipiche egiziane. Le culture si mescolano ed è un momento di piacevole condivisone. Si apre il buffet di dolci tipici ma non vi è il classico taglio della torta. Di fianco al buffet troneggia una torta a tre piani ma era li per decorazione. Non c’ è stato nessun momento dedicato. Il dj non ha mai smesso di suonare e la pista da ballo non è stata mai vuota. Il tempo è scorso in allegria. Verso sera è stata servita la shawarma. Un piatto tipico composto da carne di pollo o manzo mista a verdure e spezie avvolta in un pane molto sottile.
La musica ha continuato ad allietare la serata sulle note di “italiano vero” , “volare”. Canzoni molto conosciute dagli egiziani.
Il perfetto mix tra le due culture, l’accoglienza amichevole degli egiziani ha reso questa giornata particolare. E’ stata una esperienza davvero piacevole.
La differenza culturale e di abitudini non ha resistito di fronte ai cuori aperti.
Una risposta
Racconto che mi ha trasportato lì al matrimonio e mi ha fatto vivere le emozioni del momento. Come sempre racconto coinvolgente e pieno di spunti per riflettere.